Jacopo Fo insegna in Africa la medicina con il teatro

La Stampa – ed. nazionale del 26/08/2015

Immaginate una zona remota dell’Africa, fatta di foreste e di strade sterrate, dove la coo­perazione internazionale ha portato ottimi ospedali, di li­vello europeo. Con un problema: la gente diffida della medicina occidentale, magari si fa dare i farmaci, ma poi quasi sempre li butta via, e le donne hanno paura delle ecografie, eccetera. Come si fa ad aiuta­re queste persone?

Non è una domanda retori­ca. La zona esiste davvero ed è in Mozambico. La Eni Foundation ha portato lì le strutture e i dottori, ma si è trovata davanti a una resistenza culturale imprevista, e così ha cercato la maniera per aggirarla. Idea: la tradizione locale è fatta di cantastorie, di comunicazione orale e cantata. Magari si può avvicinare la gente alla medicina occidentale usando il teatro?

Jacopo Fo si è fatto avanti, ha studiato il Paese e ha messo su un progetto. «Abbiamo scoperto – dice -, ed è stata una grande sorpresa, che in quella zona del Mozambico ci sono all’incirca venti compa­gnie teatrali…»

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